Esiste una “etica interpretativa”?
di Onorio Zaralli E’ una questione delicata, ma troppo fondamentale per non essere affrontata.Partiamo da una dichiarazione di Arturo Toscanini: a chi gli chiese, un giorno, “Maestro, qual è il suo stile?”, Toscanini rispose “Il mio stile è quello degli autori che dirigo: Haydn, Mozart, Beethoven”. Perfetto. Il punto è proprio questo: il musicista ha un dovere “etico”, quello di rivelare lo spirito del compositore che interpreta. E proprio questo è il significato della parola “interprete”: colui che conosce e traduce ad altri il significato di un messaggio – artistico, nel nostro caso. Dunque, l’interprete musicale deve possedere delle qualità … Continue reading Esiste una “etica interpretativa”?
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