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I promessi sposi: ritratti musicali
di Onorio Zaralli
NOTA. In questa mia recentissima composizione la voce dell’oboe in partitura può essere sostituita, a scelta degli interpreti, con quella del flauto.
Ho preferito prevedere l’oboe soltanto per un motivo eufonico: con il software di notazione musicale da me utilizzato, la qualità del suono dell’oboe risulta migliore rispetto a quella del flauto.
La musica può evocare situazioni e stati d’animo, riuscendo talvolta a ritrarre il carattere di personaggi letterari, protagonisti dei capolavori della letteratura mondiale.
E’ il caso – forse – de “I promessi sposi“, capolavoro letterario di Alessandro Manzoni, da cui ho tentato di estrarre profili musicali che, in qualche modo, evocano (non descrivono) alcuni dei principali personaggi del romanzo.
L’Autore e il romanzo
dida: “Alessandro Manzoni in un dipinto di Francesco Hayez”
Alessandro Manzoni (Milano, 7 marzo 1785 – Milano, 22 maggio 1873) è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo italiano.
Il suo romanzo “I promessi sposi” è considerato uno dei massimi capolavori della letteratura italiana, anche in considerazione del suo ruolo e del suo valore storico per aver contribuito alla unità linguistica italiana.
Manzoni iniziò la stesura del “Fermo e Lucia” – titolo originario della prima edizione – nel 1821.
La seconda fase di stesura del romanzo risale al 1827; ma sarà solo nel 1840/1842 che si arriva alla stesura definitiva del romanzo con il titolo “I promessi sposi”.
Ambientato tra il 1628 e il 1630 in Lombardia, durante il dominio spagnolo, fu il primo esempio di romanzo storico della letteratura italiana. Una vicenda di fantasia, ma comunque verosimile, collocata in un quadro storico “vero”.
Alessandro Manzoni ebbe rapporti di stima ed amicizia con Giuseppe Verdi che, per il primo anniversario della sua morte, compose e diresse il Requiem.
Ascoltiamo il “Dies irae” nell’interpretazione di Claudio Abbado e dei Berliner Philarmoniker.
dida: “I promessi sposi, in una recente edizione della casa editrice Bulgarini”
I personaggi
Lucia Mondella
Rappresenta la semplicità e la potenza della fede, di quella fede capace di far breccia sull’animo corrotto e violento di un uomo come l’Innominato, causandone la conversione.
Lucia è anche l’immagine della femminilità cristiana, fatta di carità, bontà, pudore. Costretta ad affrontare prove dolorose e più grandi di lei, riesce tuttavia a superarle con la sincerità e l’innocenza della sua fede.
Di profonda poesia l’episodio dell’addio ai monti, in cui Manzoni rivela i pensieri della giovane donna costretta ad abbandonare il suo paese.
Renzo Tramaglino
Protagonista maschile del romanzo e “promesso sposo” di Lucia, Renzo è un giovane filatore di seta. Originario della provincia di Lecco, ha un carattere volitivo e dinamico. Protagonista di vicende rocambolesche, è animato da un forte senso di giustizia. La sua ingenuità sarà per lui causa di problemi durante i tumulti di Milano. Ma saranno proprio queste difficoltà a fare di lui un uomo migliore.
Don Rodrigo
Don Rodrigo è la tipica figura di un malvagio signorotto aristocratico, sprezzante del diritto e della dignità degli altri uomini, che abita presso il paese dei due fidanzati.
Per aver fatto una sciagurata scommessa, vuole possedere Lucia e, per raggiungere i propri fini, la farà rapire dall’Innominato. Colpito dalla peste, muore a Milano.
La monaca di Monza
Personaggio realmente esistito, si tratta di Marianna de Leyva, di nobili origini, costretta a vestire l’abito monacale nel 1591 nel convento di Monza. Colpevole di atroci delitti, subisce un processo e viene murata viva.
Così la descrive il Manzoni: “bellezza sbattuta, sfiorita e direi, quasi scomposta; contrazione dolorosa” della fronte; “investigazione superba, odio inveterato e compresso, un non so che di minaccioso e feroce, svogliatezza orgogliosa” e “travaglio d’un pensiero nascosto” negli occhi; “abbandono del portamento; mosse repentine, irregolari e troppo risolute; qualcosa di studiato e di negletto” nell’abbigliamento.
L’Innominato
L’Innominato è una delle figure più complesse del romanzo.
Personaggio violento e superbo, nasconde nell’intimità del suo animo qualità positive che lo fanno “grande anche nel male”. Già preda di una forte crisi interiore, sarà la conoscenza di Lucia che lo indurranno ad una conversione definitiva verso la via del bene.
Don Abbondio
Curato di un paesino di Lecco, dove vivono Renzo e Lucia, Don Abbondio ha una personalità passiva, paurosa; Manzoni lo definisce “non nobile, non ricco e coraggioso ancor meno”. Ogni suo comportamento ha come finalità la salvaguardia della propria incolumità, anche se, per questo, rifiuta di proteggere i più deboli venendo così meno ai suoi doveri di pastore delle anime. Sempre insicuro, anche nei propri gesti, rivela una comicità grottesca e bonaria allo stesso tempo nella preoccupazione costante di “scansar tutti i contrasti”.
Agnese e Perpetua
Sono due donne del popolo, semplici e sagge allo stesso tempo.
Perpetua è la serva di Don Abbondio; Agnese, la madre di Lucia. Le due donne si trovano a conversare insieme sulle ragioni per le quali Perpetua non avrebbe trovato un marito.
Padre Cristoforo
Dopo aver ucciso in duello un arrogante signorotto, Padre Cristoforo sceglierà la vita monacale. Da questo momento dedicherà tutto se stesso alla difesa del bene e dei deboli, per il trionfo della giustizia.
Celebre l’episodio in cui, per aiutare i due promessi sposi, si reca al castello di Don Rodrigo. Qui, dopo aver subito delle umiliazioni, ritrova l’antico coraggio e ricorda all’arrogante signorotto il tremendo giudizio di Dio (“Verrà un giorno…”)
O. Zaralli
www.onoriozaralli.webnode.it | Scuola Italiana di Flauto | Youtube
Onorio Zaralli si è diplomato a pieni voti in flauto traverso presso il Conservatorio “S. Cecilia” di Roma, conseguendo successivamente il diploma di “solista” presso il Royal College of Music di Londra. Premiato nei concorsi di Ancona, Stresa, Palmi e Città di Castello, matura esperienze orchestrali all’interno dell’Orchestra della Radiotelevisione di Bucarest, Orchestra Sinfonica di Sanremo, Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia di Roma. Come solista è attivo in Europa, USA, Messico, Corea, Australia. È autore di libri, studi e composizioni per flauto.