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The dawn of the jazz flute and Alberto Socarras
by Nicola Rizzo
Iniziamo oggi questo nostro viaggio alla scoperta della storia del flauto jazz, costellata da grandi successi e da un gran numero di flautisti che si sono avvicinati all’arte dell’improvvisazione.
Non sono in pochi infatti, i flautisti o i musicisti a fiato, che si sono avvicinati al mondo del flauto jazz già a partire dalla seconda metà dell’800. Tra questi possiamo sicuramente ricordare Sidney Lanier, abile improvvisatore americano, già in attività nella seconda metà dell’’800 a New York.
Successivamente a partire dal 1914 Clemente Barone suonò il flauto nella Big Band Rag time di Arthur Pryot, Bertin Depestre Salnave (1922) nel sestetto di Arthur Briggs e Norval Flutes Morton (1923) a Detroit collaborò con Luis Armstrong nella Floyd Hickman Orchestra.
Negli anni ‘20 ci fu un grandissimo avvicendamento di flautisti tra le fila dell’orchestra di Paul Whiteman con Hal Maclean, Frankie Trumbauer, Vincente Capone, Jackie Bell, George Ford, Niles Fargason, E. Layle Sharpe, Red Mayer, Maurica Ancher, Murray Cohan, Charles Stick Faden, Max Farley.
Le prime registrazioni di flautisti jazz risalgono però solo ai primi anni ‘30, prima troviamo solo articoli di giornale.
Interessantissima proprio in questo periodo la figura di Alberto Socarras, flautista cubano primo a specializzarsi nel flauto jazz.
Socarras nacque nei primi anni del ‘900 a Manzanillo (Cuba), in una famiglia di musicisti. Iniziò a studiare il flauto, il clarinetto e il sax nel 1915 da autodidatta e con sua madre Dolores Estacio per poi continuare i suoi studi al Conservatorio di Santiago di Cuba.
Completò successivamente i suoi studi al Timothy Music Conservatory di New York, ottenendo l’equivalente di un nostro odierno dottorato.
A metà degli anni ‘20 si trasferì a Havana per unirsi all’orchestra di Arquimedes Pous e suonò in alcune “Early Cuban Jazz Bands”.
Nel 1927 il giovane Socarras si trasferì da Cuba a New York dove iniziò a frequentare il celeberrimo “Cotton Club” dell’immenso Duke Ellington.
Sua la registrazione del primo solo di flauto in “Shootin’ the pistol” di Clarence Williams edito da Paramount dove in 24 misure esibisce una freschezza e un linguaggio nuovi per il periodo.
Il fraseggio dell’epoca durante le improvvisazioni era infatti più verticale (per arpeggi) che scalare. Fu un momento importantissimo per la storia del flauto jazz. A quell’epoca infatti il flauto era considerato troppo difficile da registrare e non erano presenti musicisti che sapessero suonare particolarmente lo strumento nel jazz. Continuò successivamente la sua collaborazione con Williams durante gli anni ‘30 registrando per lui il flauto nella sua orchestra jazz.
Suonò inoltre nel “Famous Blackbirds” nel 1928 e sempre nel 1928 nel disco di Lizzie Miles “You are such a cruel papa to me”.
Nel 1933 suonò con Benny Carter e nel 1934 guidò l’orchestra cubana totalmente al femminile “Anacaona” in un tour in Europa nel 1934, a quel tempo ormai Socarras veniva definito “il mago del flauto”.
Nel 1935 suonò con il pianista Sam Wooding e guidò la propria band dal 1935 al 1940 annoverando tra i suoi sideman Mongo Santamaria, Edgar Sampson, Cab Calloway.
Suonò inoltre anche con Erskine Hawkins nel 1937 e si dedicò ad una serie di registrazioni tra le quali spiccano le riprese di alcune opere di Duke Ellington tra le quali “Caravan” e quella nell’LP “Tambo!” di Tito Puente per la RCA Victor de 1959.
“Caravan”
“Tambo!”
Nel 1938 formò una Latin Band per il “New York’s Savoy Ballroom” che vedeva un giovanissimo Dizzie Gillespie alla tromba. Nella sua biografia “To be or not to… bop!” Gillespie scrisse di Sacarras “aveva il vibrato più perfetto di qualsiasi altro flautista che avessi mai ascoltato. Man, sembrava un uccello!”.
Nella band di Socarras Gillespie iniziò a imparare il Latin, specificamente la musica cubana, che diventarono parte integrante del linguaggio di Gillespie e furono importanti per la formazione del “Latin Jazz movement” negli anni ‘40.
Negli anni ‘50 si esibì alla Carnegie Hall di New York in una serie di concerti, per poi dedicarsi, negli anni ‘60, all’insegnamento, senza tralasciare le sue incisioni.
Alberto Socarras suonava inoltre sia sax che clarinetto, bisognerà infatti aspettare gli anni ‘50 per trovare una figura che si dedicherà esclusivamente al flauto jazz.
Nicola Rizzo
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Nicola Rizzo graduated in flute at the “C. Pollini” Conservatory of Padua (Italy) and graduated with Master Degree Jazz at the “G. Verdi ” Conservatory in Como (Italy).
He was the winner of first prizes in national and international competitions as a soloist and in duo.
He lived for 5 years in Paris where he founded the jazz quartet “Nicola Rizzo 4et” and produced two records “Salam” and “So What” in duo with the pianist Lucas Belkhiri. He has taught classical and jazz transverse flute and music production and was director and arranger of the orchestra in the Conservatories of Le Plessis Trevise (France) and Queue en Brie (France).
Author of the book “Jazz Flute Daily Workout” sold all over the world, he holds jazz flute masterclasses at the Conservatories of Chamonix (France) and Lecce. On June 4th 2021 his new flute Sketches album has been released, published by Workin ‘Label.
Muy interesante reseña de este gran flautista precursor de la flauta en el jazz! Excelente trabajo.
Grazie davvero.
Bellissimo articolo