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Considerazioni sulle variazioni timbriche del suono nel Flauto Traverso
di Marco Gaudino
Per una più semplice comprensione del seguente articolo si consiglia di leggere gli articoli di Marco pubblicati nei numeri precedenti.
Vedi articoli Marco Gaudino:
- Lo staccato nel flauto traverso e negli strumenti a fiato
- Il vibrato nel flauto traverso
- L’ottimizzatore di flusso aereo per flauto traverso
- I Muscoli positivi e negativi coinvolti nella produzione del suono nel flauto e negli strumenti a fiato
- Aria calda e aria fredda nel flauto e negli strumenti a fiato
- I principi di aerodinamica che regolano la produzione del suono nel flauto e negli strumenti a fiato
- Tecniche di base ed elementi fisiologici fondamentali
- Il registro acuto nel flauto traverso
Il cavo orale con cui il flautista interagisce durante la produzione del suono strumentale è tra gli organi in grado di modulare e modificare i timbri prodotti. Le modifiche del suono possono avvenire variando la dinamica delle corde vocali nelle loro tensioni di base, date dalle variazioni della posizione della laringe sulla trachea incidendo sul sostegno del suono e sulla velocità del flusso aereo prodotto (più si aumenta la velocità del flusso e più il timbro si schiarisce e viceversa).
La posizione della larnge può essere modificata grazie alla mobilità degli organi attigui che ne influenzano i movimenti, come la mandibola e la lingua. Nella produzione delle vocali, ad esempio, si agisce sulla posizione della laringe che può sensibilmente salire e scendere sulla trachea. La lingua è un organo che può influire sulle timbriche, essa può far variare la posizione della laringe e lo stato tensivo delle stesse corde vocali, modificando l’apertura interna del cavo orale e con essa tutti i rapporti del flusso aereo in uscita. Ogni minimo cambiamento interno del cavo orale varia la velocità del flusso che comprime l’aria contenuta nel tubo del flauto, e con essa la timbrica del suono.
L’indirizzo del flusso aereo prodotto dallo strumentista, ad esempio, non verso l’esterno ma verso l’alto, può far reagire il velo pendulo creando all’interno dello stesso cavo orale più spazio e portata aerea, variandone sensibilmente la velocità in uscita necessaria alla produzione di un suono e, di esso, il timbro e anche l’intensità sonora.
Velo pendulo (velo palatino o palato molle): porzione posteriore del palato a differenza della parte anteriore (o palato duro) è costituita esclusivamente da parti molli, e rivestito da mucose. I diversi muscoli che lo compongono gli conferiscono una motilità che diventa indispensabile per i movimenti della fonazione e della deglutizione. La sua sporgenza verso il basso è detta ugola. Variano ancora l’interno del cavo in dimensioni e quindi in variazioni di portata volumetrica dell’aria e velocità di flusso aereo: il modo di atteggiare le labbra e l’interno della bocca in relazione a simulazione di produzione sonora delle vocali. È possibile atteggiare le labbra come produrre una vocale e il cavo orale su altre diverse da quella simulata.
Esempio: labbra atteggiate come per produrre una E ed interno della bocca come per produrre una O. Le combinazioni sono molteplici e molteplici le micro-variazioni di velocità del flusso aereo in uscita, che ancora una volta possono modificare la qualità dei suoni prodotti.
Un’ultima considerazione importante va alla dinamica di variazione dei suoni in intensità tra piano e forte, soprattutto nella produzione delle altezze medio gravi.
Senza modificare la tensione labiale laterale è possibile variare il passaggio da un piano ad un forte cambiando la direzione dell’aria attraverso una mandibola che va avanti per un piano e indietro per un forte, senza nessuna variazione di intensità aerea. Saranno le variazioni di micro-velocità aeree a determinare le variazioni di intensità del suono.
Bisogna fare attenzione a non variare eccessivamente il timbro del suono in questa manovra e nemmeno ad aumentare l’intensità del flusso nella ricerca di sonorità molto incisive senza che avvengano anche delle modifiche alla tensione delle labbra negli angoli, al fine di evitare suoni spinti e crescenti.
Classificazione delle vocali nella ricerca del timbro
In queste manovre di micro-modulazioni aeree si entra nella definizione di “arte del sapere come fare e non solo “del saper fare”!
Marco Gaudino
Flauto e scienza | Facebook | YouTube
Flautista e ricercatore napoletano, docente di flauto M.I.U.R.
Ha intrapreso congiuntamente alla carriera concertistica e di didatta gli studi sul comportamento e ruolo delle corde vocali nelle tecniche del flauto e negli strumenti a fiato, supportato da diversi foniatri Italiani. Autore di saggi e trattati sull’argomento: “Nuova ipotesi sulla produzione del suono nel flauto traverso” edito nel 1991 da Flavio Pagano e nel 2019 dalla Lulu, “Suono Pensando” ed Lulu, tiene seminari in diversi conservatori e facoltà musicali in Italia e all’estero. È autore di un software per la didattica del flauto e di un dispositivo che ottimizza la qualità del suono del flauto. Ha inciso per la Phonotype Record le opere per flauto del compositore Italo-Americano Keith Goodman.
Le ricerche di Marco Gaudino sono profonde e importantissime per avere consapevolezza degli aspetti esecutivi e della loro “origine”.
Complimenti, Marco!
Grazie infinite Onorio. Soprattutto dell’opportunità che mi dai per divulgarle.
Grazie infinite Onorio.