Il registro acuto nel flauto traverso

di Marco Gaudino

Il passaggio corretto dai suoni medio-alti a quelli acuti nel flauto non deve avvenire con tensioni esclusive focalizzate sulle labbra.

Esso deve avvenire attraverso il sapiente uso del muscolo vocale detto “cricotiroideo”. Questo allunga le corde vocali, aumentando la velocità del flusso aereo in uscita dai polmoni e transitante per la glottide. Per glottide si definisce il grado di apertura delle corde vocali che diventa reattiva agli atti di compressione ad energia variabile dell’aria emessa dallo strumentista e quella contenuta tra il tubo del flauto e la pressione atmosferica

Vedi articoli Marco Gaudino:

 L’uso esclusivo di una tensione labiale nella produzione dei suoni acuti rischia una stretta troppo grande nella zona centrale delle labbra, producendo degli acuti stridenti e molto crescenti.

 Le labbra nei suoni acuti non vanno strette, ma mollate dalla rigidità.

 Proviamo a descrivere la manovra corretta di azione per il passaggio di emissione ai suoni acuti: con foro regolare labiale e con tensioni minime nelle zone laterali delle labbra stesse, i muscoli intercostali esterni indirizzano il diaframma verso il basso ad opposizione dei muscoli addominali che tendono a farlo risalire.

 Le corde vocali reagiscono e agiscono al movimento in avanti e verso il basso della laringe che nasce dalla manovra respiratoria descritta, allungandosi nell’azione del muscolo cricotiroideo. Aumenta la velocità del flusso aereo in entrata nel flauto favorendo il sostegno nella produzione dei suoni acuti. La realizzazione di suoni acuti si ottiene, dunque, senza bisogno di tendere o stringere le labbra nella loro zona centrale, dando ai muscoli costo-addominali, vocali e cricotiroideo la possibilità di operare nella maniera descritta.  

A differenza del passaggio realizzato nella voce cantata il muscolo tiroaritenoideo (addetto alla produzione vocale vera e propria), da non confondere con il cricotiroideo è assolutamente meno contratto.

Il passaggio di registro muscolare vocale inizia, a mio avviso, gradatamente dal registro medio verso la terza ottava.

I salti prima di certe altezze più acute vanno cercati con aumenti di velocità del flusso aereo emesso, nella modifica delle aperture interne orali e nei micromovimenti della base della lingua verso l’alto e verso il basso.

 Si generano aumenti di velocità o diminuzione del flusso aereo prodotto e di conseguenza delle altezze tonali.

Più si sale nelle altezze tonali e più è richiesto un uso sinergico dei muscoli costo-addominali verso il basso per aiutare la laringe a compiere il movimento descritto, a carico del muscolo cricotiroideo, sostenendo la velocità che si genera tra gli attriti formatisi tra il flusso che pulsa negli strumenti e la pressione atmosferica.

 Ad un aumento di pressione muscolare vocale, stimolata da aumenti di velocità aerea dai muscoli costo-addominali, ne conseguirà, dunque, un aumento di lunghezza delle corde vocali che genererà la giusta apertura glottica nelle tensioni muscolari idonee al sostegno della produzione sonora acuta, lasciando libere le labbra nella loro zona centrale.

Ogni azione esercitata dallo strumentista deve essere esclusivamente incentrata sui muscoli costo-addominali e labiali laterali, evitando ogni tipo di azione diretta sui muscoli vocali. L’azione dei muscoli vocali deve venir fuori in maniera reattiva ad un corretto uso dei muscoli respiratori costo-addominali. La gola non deve mai essere stretta, i muscoli costrittori della laringe, come illustrato nel mio articolo (I Muscoli positivi e negativi coinvolti nella produzione del suono nel flauto e negli strumenti a fiato Marzo 20, 2022 ) devono essere totalmente rilassati.

 Si consiglia di usare aria a bassa intensità di flusso nella ricerca di produzione dei suoni acuti, cercando di non associare alla bassa intensità un calo di tensione dei muscoli labiali nella parte laterale e respiratori.  Minimizzare i movimenti, una volta ottenuto l’effetto desiderato per ottenere un’emissione di suoni acuti morbida e senza spinte, dovrà essere l’obiettivo finale del trattamento del suono nel registro alto. La base della lingua dovrà essere orientata verso l’alto per emissione degli acuti e verso il basso per l’emissione dei suoni gravi nella variazione vocalica di passaggio tra la I e la O.

Queste micro-manovre non dovranno essere mai dimenticate e dovranno avvenire in maniera naturale

Un esercizio

Un esercizio molto importante per allenare i muscoli vocali alla variazione e appoggio/sostegno delle velocità aeree, in relazione ai loro cambiamenti tramite pressione muscolare, è quello legato alle mutazioni di frequenza dei suoni lavorando sull’emissione degli armonici, iniziando da un suono fondamentale.

Partendo da un suono grave le variazioni di frequenza potranno avvenire restando sulla posizione digitale dei suoni gravi, variando esclusivamente le pressioni muscolari dei muscoli costo-addominali per ottenere l’emissione dei suoni armonici associati ai suoni fondamentali.

Le corde vocali reagiranno ed agiranno ai vari atti presso-compressori dei muscoli costo-addominali e relativi cambi di velocità del flusso, sostenendo le variazioni aerodinamiche generatesi. L’esercizio sugli armonici è utilissimo per allenare i muscoli costo-addominali e vocali rendendoli a lungo andare molto elastici e sensibili alle minime variazioni di velocità aeree nel sostegno dei suoni prodotti.

La produzione di suoni armonici, partendo dai suoni fondamentali, dona allo strumentista la consapevolezza dell’azione diretta sulle velocità del flusso aereo e sui muscoli atti alla loro realizzazione.

Muscolo cricotiroideo in azione durante il passaggio di registro nei suoni acuti

Liberamente tratto da: Marco Gaudino, Suono Pensando, ed. Lulu, acquistabile su Amazon.

Si invitano i lettori a leggere tutti gli articoli precedenti pubblicati su The Babel Flute


Marco Gaudino

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Flautista e ricercatore napoletano, docente di flauto M.I.U.R.
Ha intrapreso congiuntamente alla carriera concertistica e di didatta gli studi sul comportamento e ruolo delle corde vocali nelle tecniche del flauto e negli strumenti a fiato, supportato da diversi foniatri Italiani. Autore di saggi e trattati sull’argomento: “Nuova ipotesi sulla produzione del suono nel flauto traverso” edito nel 1991 da Flavio Pagano e nel 2019 dalla Lulu, “Suono Pensando” ed Lulu, tiene seminari in diversi conservatori e facoltà musicali in Italia e all’estero. È autore di un software per la didattica del flauto e di un dispositivo che ottimizza la qualità del suono del flauto. Ha inciso per la Phonotype Record le opere per flauto del compositore Italo-Americano Keith Goodman.