Il flautista e la forza trasformatrice della musica d’insieme

Come dirti tutto senza parlare

di Mirella Pantano

Il flautista e la forza trasformatrice della musica d’insieme “come dirti tutto senza parlare”.

Mirella Pantano

La musica è il linguaggio magico dei sentimenti, non voglio con questo fare della retorica, ma affermare solamente l’ineluttabile importanza di questa arte millenaria e meravigliosa. La musica è dunque un linguaggio universale, un linguaggio che ci unisce tutti,  trasmette le emozioni meglio di ogni altra forma di comunicazione, sconfigge confini e limiti, ci consente di veicolare messaggi superando barriere linguistiche, culturali e sociali, comunicando alla mente e al cuore. 

Essa è condivisione e proprio perché la bellezza non può essere vissuta solo con se stessi, necessita dell’altro per diventare completa. Il coinvolgimento tra artisti e pubblico in un concerto è così intenso da abbattere tutte le distanze, poiché non riguarda solo le note ma è filosofia, parole, colori, sensazioni, percezione dell’intero universo.

La musica non è solo un atto estetico, ma anche etico”.

Riccardo Muti

Suonare insieme è il momento più alto dell’espressione musicale, il suo apogeo, non è solo provare ore e ore la propria parte, perfezionare un passaggio, rispettare il tempo, ma è fondersi con gli altri musicisti, entrare nell’idea musicale dell’altro e farla propria. Per questo un buon musicista deve essere curioso, liberarsi dal proprio ego e  concentrarsi sul rendere il brano più bello ancora di quello che è. 

Quando si suona insieme si dialoga, si esprimono emozioni e pensieri, si cresce e ci si migliora: non è questo forse lo scopo di tante, anzi tantissime ore di studio?

Essere in un gruppo o ancora di più in un’orchestra ci fa sentire parte di un unico grande meccanismo, di un insieme che condivide gli stessi ideali e lavora per uno stesso scopo, far tornare a nuova vita antiche composizioni di autori che hanno fatto la storia della musica o rendere vive quelle di autori contemporanei.  

Ogni strumento ha un proprio ruolo, che può apparire piccolo ma assolutamente necessario se scritto in partitura, ogni sua parte infatti è fondamentale e indispensabile, ci si allinea, si agisce insieme, ci si ascolta l’un l’altro. Un flautista deve avere la consapevolezza del proprio ruolo, spesso si è solisti, al flauto vengono affidate, nella storia le melodie più belle, ma dobbiamo comunque pensarci come un team e come un team dobbiamo aiutarci, ascoltarci, comunicare la nostra idea musicale, seguire l’armonia, formare, insomma, una coscienza di gruppo. 

Non a caso bisogna accordarsi in tutti i sensi, si emerge quando si è protagonisti, ma si fa un passo indietro quando si ha una parte di accompagnamento non fondamentale, per questo è imprescindibile che la musica scritta da un compositore sia eseguita nel modo più attinente possibile allo stile compositivo, ma in modo che gli ascoltatori possano raccoglierla e viverla appieno. 

Nella musica da camera, proprio per l’elemento di “intimità” che deve venire fuori , deve realizzarsi il cosiddetto “affiatamento”cioè la conoscenza musicale intima dei singoli artisti del gruppo, più si è e più ci si deve ascoltare, lasciare spazio, accompagnare per valorizzare l’espressione dell’altro senza sovrastarlo.

Essi dunque, durante le prove, dividono o sommano le esperienze, sviluppando lo stesso tipo di emozioni, è l’ambito nel quale i musicisti devono ascoltarsi reciprocamente per meglio far funzionare quegli ingranaggi matematicamente e fisicamente perfetti di ogni forma musicale. 

L’esecuzione di un brano cameristico o orchestrale è intenso e interessante, se è molto intensa l’intesa tra i musicisti della compagine, dal punto di vista timbrico, dell’intonazione, dello stile e non ultimo dell’amicizia, si deve catturare quello che esiste già dietro e dentro la musica per renderlo visibile.

«l’artista è la mano che, toccando questo o quel tasto, fa vibrare l’anima».

Kandinskij

Ogni flautista si integra con i singoli musicisti del gruppo cameristico, mettendo in campo il proprio percorso interiore e il proprio bagaglio artistico di competenze, sono proprio le esperienze ad elevato contenuto musicale ed umano che fanno la differenza sostanziale tra la qualità dei vari ensemble. 

Un gruppo musicale suona bene e diventa di alto livello se riesce ad entrare in una vera e propria “etica di gruppo”: fuoriuscire da sé stessi per arricchire il tutto, creare una fusione perfetta con le voci e i timbri superando le diverse barriere tecniche di ogni strumento . 

“La musica è da sempre considerata il linguaggio universale per eccellenza, una sorta di comune codice d’accesso alla parte più intima ed interiore dell’altro”.

Ezio Bosso

Attraverso il repertorio cameristico o orchestrale  il flautista approfondisce il dialogo e la  propria sintonia con gli altri strumenti, instaura il  senso di comunità, presta attenzione  al controllo del suono in termini di intensità e intonazione, timbro e impasto sonoro, nonché alle proprie capacità e alla relazione tra mente e corpo, Suonando dal vivo esso è poi  costretto  a trovare velocemente soluzioni musicali funzionali all’insieme, sviluppando così  abilità cognitive-intellettuali come velocità di elaborazione e capacità di concentrazione.

C’è poi il momento topico quando questa attività finisce per innescare fenomeni di carattere emotivo-affettivo, lasciando andare il sentimento e l’affettività, quella parte inconscia che ad un certo punto superata la barriera delle note, fuoriesce libera e poetica, ed è in questo momento che si fa davvero musica. Questo tempo d’insieme, pur essendo ancorato alla partitura è determinato dal fraseggio, dall’interpretazione e dal respiro musicale, e si concentra sulle sfumature, seguendo le indicazioni agogiche e dinamiche con grande libertà espressiva pur nella rigorosa coerenza.

Ma a questo punto dovrei tornare su argomenti che ho già trattato ampiamente, spiegare questi fenomeni da un punto di vista cerebrale cioè della percezione-azione e dell’azione  dei neuroni  a specchio, che hanno un ruolo nelle  emozioni oltre che negli atti motori del musicista .

Vi invito  quindi a leggere i miei articoli su https://thebabelflute.com/tag/mirella-pantano/  vi fornisco un elenco: essi toccano aspetti esclusivi sul flauto e sulla didattica e se vi può interessare seguite i miei corsi e le mie masterclass inviatemi le vostre richieste alla mail mirellapantano@libero.it.

Fino ad ora ho parlato del fatto che la musica d’insieme è un momento in cui i suoni dialogano tra loro, ma non solo, essi dialogano anche attraverso le pause, perché essa  inizia a vivere soltanto nel momento in cui gli interpreti la tolgono dal silenzio: è l’inizio di del concerto… si apre il sipario in sala ed è allora che inizia la magia. 

 Il silenzio che è scritto sulla singola parte è un momento in cui la vibrazione persiste pur nel non suono, esso continua a pulsare nell’aria fino a quando un altro suono lo interrompe, sovrapponendosi o proseguendo una frase in un continuo scambio di energie e di idee musicali sia pur nella libertà esecutiva, ma dentro al grande rigore di un’impalcatura perfetta.

La pausa è un accessorio importante  ma spesso si è concentrati sulle note, sulle difficoltà tecniche, sui passaggi più difficili, dunque un  bravo flautista sarà un interprete completo solo quando avrà ben chiaro il loro ruolo, quando se ne saprà servire per dare all’esecuzione il respiro di cui ha bisogno, come in un gioco di luci ed ombre, arricchendo di senso, carattere ed enfasi il proprio fraseggio.

Anche le pause lunghe in un brano hanno una grande importanza per un flautista: è indispensabile essere nella musica anche quando non siamo chiamati a suonare e attendere il nostro momento come se avessimo suonato le parti degli altri, solo così si entrerà a tempo, con il suono, il colore e il giusto carattere.

“La vera musica è il silenzio. Tutte le note non fanno che incorniciarlo”.

Miles Davis

Altro elemento indispensabile e da tenere nella giusta considerazione per un flautista o un musicista in genere è Il respiro, quel piccolo elemento comune di ogni gruppo musicale che decreta  l’inizio del concerto o di un nuovo brano, esso infatti è già musica, e si, non è scritto in partitura, ma quel respiro prima dell’attacco stabilisce tante cose indispensabili; il tempo, il carattere, la forza, l’espressività, l’inizio della vibrazione, stabilizza il tutto, essere insieme in questo momento evidenzia il grado di affiatamento, fa si che la musica viva dello stesso anelito di aria.

La produzione della musica, nasce dal respiro, ci fa diventare un unico corpo, il respiro di uno diventa il respiro di tutti, perché l’orchestra è un organismo che respira e quel respiro è “Vivo”. Dunque anche durante l’esecuzione, c’è bisogno di respirare in modo coeso, proseguire l’esecuzione in un tempo intimo e spirituale in continuo divenire, mai uguale a se stesso, è in quel preciso momento che la musica inizia a scorrere impetuosa nell’aria.  

Essere un ottimo flautista, nella musica insieme, presuppone la conoscenza perfetta della partitura, perché solo così si entra davvero nel pezzo, non basta eseguire la propria parte, anche se perfettamente, se non si conosce quello che fanno gli altri e se essa non la si contestualizza, questo fa la differenza tra un eccellente gruppo musicale e uno dilettantistico. Spesso ci troviamo ad andare ad ascoltare bravi musicisti, inseriti in contesti  creati per l’occasione,  n cui  ciascuno persegue intenti filologici e musicali diversi, con risultati  non ottimali, direi e sarete concordi con me che nella musica l’approssimazione ne decreta la mediocrità e una forma artistica non lo dovrebbe mai essere.

“La musica è come la vita si può fare in un solo modo insieme”.

Ezio Bosso

Per concludere  il flautista, dunque, che sperimenta anche solo una volta l’immensa forza espressiva e trasformatrice che nasce dall’entrare in risonanza con altri musicisti e con il sé intimo, sente nascere un fascino e una attrazione tale verso il ”suonare insieme” da diventare per lui un intenso bisogno esistenziale.            


Mirella Pantano

Website | Facebook | Youtube | Jazz Italia

Consegue il diploma in FLAUTO traverso con il M.C. Tamponi e A. Pucello Svolge concertistica   come solista, in orchestre sinfoniche, televisive, musica da camera e si occupa di didattica flautistica . Collabora, suona e si forma nel suo percorso musicale con numerosi artisti Italiani ed Internazionali tra i quali: Dan MORETTI e Garrison FEWEL del Berklee  College of Music di Boston ( USA), Jenny B, Ennio MORRICONE, Massimo MANZI, Roberto PREGADIO. Vince TEMPERA Amii STEWART, Cecilia GASDIA, Eric DANIEL, Chiara TAIGI .Pablo COLINO, Albano CARRISI, Michael BOLTON, Paolo PONZIANO CIARDI, Enrico CASTIGLIONE, Roman NICOLAEV Marco ZUCCARINII ,Daniele PARIS, Cesare CROCI, Franco VASSELLI, Silvano BUSSOTTI, Lino PATRUNO, Vincenzo MARIOZZI, Pippo CARUSO, Dacia Maraini…… 

Partecipazioni a produzioni radiofoniche e televisive quali: 

  • CANALE 5 – “La corrida “Presentata da Jerry Scotti 
  • Flavio Insinna nell’orchestra Diretta dai maestri Roberto Pregadio e Vince Tempera, P. Pintucci 9 Edizioni: dal 2002 al 2011 
  • RAI UNO – “Domenica In” orchestra Diretta Dal Maestro Pippo Caruso con Il Flauto basso 
  • CANALE 5 – incisione della colonna sonora della fiction “I Liceali” ,Amici e Nemici atto secondo –
  • RAI INTERNATIONAL – Concerto di Natale 2009 Roma DIR. M. Ennio Morricone 
  • RAI UNO – “I Giovani incontrano l’Europa” con Silvano Bussotti 
  • RADIO UNO – “Concerto Trio Nuova Sinfonia”, Programma “Giovani Talenti “come solista 

Partecipa come arrangiatore adattatore e flauto solista a numerosi spettacoli teatrali con Paola Gasman in La vera storia di Eleonora Duse.,in” A come” con Edoardo Siravo cantante solista e ideatore  Francesco Marzi , allo spettacolo ‘La trasfigurazione simbolica della storia vera del pittore svizzero Arnold Böcklin.’ Spettacolo teatrale in due atti “IL SOGNO DI CLIO” 

Incide album “Sentimental Bass Flute”al flauto basso produzione indipendente, l’album “A LITTLE BIT OF LUCK” per flauto solista ed orchestra e per la Edipan   brani di musica contemporanea con flauto e ottavino, brani nel disco Cassical Contemporary Emotion Deneb Records flute G…..distribuito in Giappone…al Disco Dedicato pensieri di Papa J.M Bergoglio ed Live   Aid  Symphony orchestra ensemble, etc

Svolge attività concertistica  esibendosi ,gruppi da camera, in duo pianistico  e orchestre con: Mirella Pantano flauto 5ET , Ensemble di Rondò in costume d’epoca FANTASIA VENEZIANA, Ensemble di flauti MULTIPHONIA, Quartetto ARMONIA, trio MODERNO, trio NUOVA SINFONIA, Orchestra Sinfonica del Conservatorio Licinio Refice di Frosinone,  Orchestra Ottorino Respighi Direttore Daniele  Paris , Cesare Croci, Franco Vasselli, Orchestra  ARCHETTO di Ekaterinburg  (Russia) Direttore dir romano Nicolaev, Orchestra de “La Corrida.” M. Roberto Pregadio, M. Vince Tempera, M. Piero Pintucci…orchestra ‘Domenica in’ M Pippo caruso

E’ interprete della prima Assoluta   del brano di musica contemporanea “Glady” del M ° Eraclio Sallustio, del brano “Pneuma” del M ° Claudio Monteleoni e di  brani del M ° Virgilio Mortari.

Frequenta nella sua formazione corsi di perfezionamento per Flauto Traverso (Alfredo Pucello ), musica da Camera (Marco Zuccarini), Master Class di jazz, improvvisazione (Dan Moretti, Garrison  Fawell del Berklee College of Music di Boston ( USA),), Direzione d’Orchestra e Direzione bandistica (Daniele Carnevali, L. Pusceddu).