CHIQUINHA GONZAGA (1847-1945): Compositrice brasiliana pioniera dei diritti umani e civili

di Vilma Campitelli

Abstract

Pianista, compositrice, direttrice d’orchestra di Rio de Janeiro. Ha affrontato pregiudizi e tabù della società schiava patriarcale brasiliana, è stata leader per la difesa del diritto d’autore, antesignana delle tipiche danze carnevalesche, ha tracciato un nuovo percorso alla storia della musica. Figlia di una schiava libera di colore, ha appoggiato la proclamazione della Repubblica, è stata attiva in movimenti sociali come quello suffragista e membro delle organizzazioni per l’abolizione della schiavitù nella Lei Áurea (Legge Aurea) del 1888.

La sua fama di donna libera unita alla sua eccellenza di compositiva-esecutiva, ammaliò l’immaginario popolare e ricoprì la sua musica di un’aura di sensualità e passione.

La vita della compositrice brasiliana Chiquinha Gonzaga è ambientata in Brasile nella seconda metà dell’800. Il processo di colonizzazione portoghese si concretizzò con l’importazione di schiavi dall’Africa e dalle Americhe. L’incrocio di razze con i nativi brasiliani creò una società polarizzata nel rapporto tra schiavi ed europei. La società fu divisa su due livelli distinti: quella aristocratica, cui seguiva l’estetica culturale dall’Europa coloniale e quella degli schiavi, cui erano governati dalle tradizioni africane. I ruoli delle donne in questo periodo furono soggetti a un rigido sistema basato su gerarchie di schiavitù.

Dopo il Secondo Impero (1840-1889), in Brasile le città divennero grandi centri urbani e nelle attività sociali si offrirono notevoli cambiamenti nella vita delle donne.

Infanzia

Francisca Edwiges Neves Gonzaga nasce il 17 ottobre 1847 a Rio de Janeiro. Era la figlia di Rosa de Lima Maria, una ragazza meticcia figlia di uno schiavo e di José Basileu Neves Gonzaga, un aristocratico ufficiale militare dell’esercito.

La relazione dei genitori, dapprima clandestina, fu molto travagliata perché nella società dell’epoca questo genere di matrimoni era appesantita da tabù.

La nascita di Francisca viene descritta come una giornata molto difficile per madre e figlia. La neonata, venuta alla luce in un’umile casa nella città di Rio de Janeiro, aveva bisogno di urgenti cure mediche. Sua madre, essendo di origine schiava, non aveva accesso a tali servizi. La sua discendenza li rendeva vulnerabili nella gerarchia sociale. Quando nacque Francisca il padre era assente e tornò a Rio solo dopo tre mesi. Al suo arrivo, Rosa con sorpresa vide José Basíleu abbracciare la figlia con grande amore ed allora la riconobbe. Questo gesto bello e genuino è stato suggellato con il battesimo della bambina il 16 febbraio 1848 presso la chiesa di Santana a Rio de Janeiro.

Suo padre cresce Francisca come una figlia legittima e la educa come una sinhazinha, ossia come una dama aristocratica.

Questa decisione fece la grande differenza. Se fosse stata una discendente illegittima di un uomo bianco e di una donna nera avrebbe avuto poche possibilità di ricevere un’istruzione. A quel tempo la schiavitù era ancora legale in Brasile e Francisca avrebbe finito di svolgere lavori molto umili e poco produttivi economicamente. Il padre le fornì una educazione al fine di procurare un matrimonio combinato che la introducesse nell’alta società di Rio.

Nella sua formazione era previsto imparare a leggere, scrivere, parlare francese, studiare matematica, storia, geografia e, naturalmente, era obbligatorio imparare a suonare il pianoforte. Suo padre aveva assunto il maestro Luis Alves Lobo (1834-1901) per lo studio del pianoforte, un compositore famoso per aver scritto musica sacra, drammatica e popolare. Avere un pianoforte in casa indicava ricchezza e status, ed era dovere di una giovane donna imparare a suonarlo e intrattenere gli ospiti.

Francisca ama incondizionatamente la musica e già nel Natale del 1858, all’età di 11 anni, compone il suo primo valzer Canção dos Pastores (Canto del pastore) in occasione della visita di Antônio Eliseu, suo zio flautista e padrino.

Ma forse per un richiamo di sangue, forse per l’amicizia stretta con alcuni amici e musicisti mulatti, Francisca si ritrova bene nella cultura musicale africana e frequenta le feste degli schiavi animati da tamburi. Questo finirà più tardi per influenzare la sua musica in maniera decisiva, ottenendo un ritmo che non si limitava a ciò che arrivava dall’Europa, ma che aveva le sue proprie caratteristiche e una forte impronta nazionale.

Matrimoni

Nel 1863, quando Francisca aveva sedici anni, le fu combinato il suo matrimonio con Jacinto Ribeiro do Amaral, un ventiquattrenne ufficiale dell’esercito imperiale che infelicemente non tollerava il suo interesse per la musica. Questo le ha prospettato la possibilità di vivere da signora borghese con privilegi che includevano anche il possesso di schiavi ma che lei ha subito rifiutato.

Chiquinha Gonzaga at 16 years old

La musica divenne il manifesto personale di Francisca e il pianoforte il mezzo per lo sfogo dei suoi sentimenti. Era un modo per mantenere la sua vera identità e il suo libero arbitrio. Jacinto incontrò il suo rivale più importante: il pianoforte. A suo marito non piaceva la musica, era geloso della sua passione e cercava di tenerla lontana dal suonare. Il pianoforte dava a Francisca tutta la libertà di cui lei aveva bisogno: era la voce che non poteva avere con suo marito. Paradossalmente, il regalo di nozze del padre a Francisca fu proprio un pianoforte e che mai si poteva ipotizzare che portasse così tanto tumulto nella loro vita di coppia.

C’era sempre la speranza da parte di Jacinto che Francisca cambiasse dopo la nascita dei figli ma la trasformazione non avvenne mai.

Nel 1864 nasce João Gualberto, nel 1865 Maria e nel 1870 Hilario.

Jacinto stanco dei continui capricci musicali della moglie, le ordina di scegliere tra lui e la musica e senza esitazione lei rispose: “non capisco la vita senza armonia” e quindi lo lasciò.

Lo scandalo sfocia in una causa di divorzio promossa dal marito al Tribunale Ecclesiastico e viene pronunciata una separazione definitiva perpetua per abbandono della casa e adulterio della famiglia. La decisione non le permise di portare con sé due dei tre figli. Le fu proibito di avere qualsiasi contatto con la figlia Maria, cresciuta come bambina orfana con la nonna Rosa ed il suo terzo bambino Hilario con la zia materna. Le rimase sempre accanto il primogenito João Gualberto.

Francisca presto si innamora di João Baptista de Carvalho, un ricco ingegnere, un uomo liberale ed amante della musica. Insieme vanno a vivere nel Minas Gerais per sfuggire alla società prevenuta di quei tempi e dall’unione nasce Maria Alice. A causa di tradimenti extra-coniugali, purtroppo anche questo matrimonio è destinato al fallimento e nella separazione nuovamente il marito non le permise di tenere con sè la sua ultima figlia.

La condizione di donna divorziata la rese vittima di pregiudizio e diffamazione. La famiglia d’origine la rinnegò dichiarando che era “morta” ed il suo nome era “impronunciabile”. A causa delle condanne morali da parte della chiesa ed i rimpianti personali, Francisca è ora una donna che ha bisogno di sopravvivere a ciò che sapeva fare: suonare il pianoforte.

Inizio della carriera musicale

Nel 1876 torna a vivere a Rio de Janeiro con il figlio maggiore e lavora come musicista indipendente. Inizia la sua carriera come pianista e compositrice soprattutto di brani da “musica da salotto” quali valse, polke, tanghi, etc. Da adesso in poi Francisca si firmerà con il nome di Chiquinha[1] Gonzaga.

La professionalizzazione delle donne come musiciste, ed ancor più nel settore di musica da ballo, era senza precedenti nella società dell’epoca.

Chiquinha diventa il simbolo dell’emancipazione femminile tramite il comportamento libero in un periodo in cui non era concesso alle donne avere desideri ed ancor meno esprimerli pubblicamente.

Lei inizia una lunga storia di lotta in una società prevenuta e deve guadagnare un reddito per mantenersi e così inizia a dare lezioni di pianoforte, vendere i suoi spartiti e suonare in luoghi pubblici. Nel 1877 fece pubblicare la sua prima raccolta di 8 composizioni tra cui la polka Atraente che ebbe un grande successo.

Chiquinha Gonzaga in 1877

Con questo sforzo si avvicina gradualmente ai circoli di musica popolare guadagnando stima e apprezzamento. Incontra il “padre dei Chorões” Joaquim Antonio da Silva Callado (1848-1880) un flautista e compositore e lui le diede una nuova prospettiva di musicale e opportunità di lavoro. Inizia a suonare e a scrivere pezzi per il gruppo musicale “Choro Carioca” e diviene la prima “pianiera” a la prima “chorona” professionista a suonare in simile formazione.

Tra i musicisti c’erano schiavi liberi che esploravano un nuovo tipo di musica popolare: melodie europee che si mescolano a ritmi afro-brasiliani creando nuovi generi musicali quali il maxise, modinhas, lundus, etc.

In questi circoli, la compositrice guadagna l’indipendenza finanziaria; le lezioni di pianoforte non sono più la fonte economica principale e si dedica a composizioni più complesse concentrandosi su un nuovo pubblico.

Come personaggio pubblico, Chiquinha inizia a manifestare la sua coscienza sociale. Si impegna attivamente nella causa dell’antischiavismo come membro della Confederação Libertadora (Confederazione della Libertà) e partecipa ad eventi artistici per raccogliere fondi per l’emancipazione degli schiavi. É noto che lei ha persino venduto le sue partiture per le strade per comprare e donare la libertà al musicista schiavo di talento Zé da Flauta.

Chiquinha Gonzaga in 1894

Il 13 maggio 1887 è una data importante per il popolo brasiliano, un decreto della principessa Isabel abolisce la schiavitù in Brasile nella Lei Áurea (Legge Aurea). Chiquinha in onore di questa storica giornata, compone Hino à Redentora per coro e pianoforte. Un esplicito riferimento alla principessa per aver decretato l’uguaglianza e liberato un popolo: Bravos à Redentora! Palmas à grande lei! Flores à humilde grei! Glória à libertadora!

Agli inizi del 1899 Chiquinha vive nel quartiere di Andaraí, dove aveva sede os Cordões Rosa de Ouro (il gruppo della Rosa d’Oro) del carnevale carioca.

Compone e dedica a loro la prima marcia carnevalesca del Brasile, Ô abre Alas (Oh apri le ali). Il brano si ispira alla cadenza ritmica dei ranchos e dei cortei. La sua marchinha diviene elemento importantissimo nella storia del carnevale brasiliano anticipando di vent’anni quella che diverrà la tipica produzione musicale carnevalesca.

Chiquinha ha usato la sua popolarità per combattere anche altre cause.

Fu una pioniera nella protezione del diritto d’autore e fondatrice insieme ad altri nel 1917 della Societade Brazileira de Autores Teatrais (SBAT).

Era un membro del Movimento repubblicano nel “Partito femminile delle donne” e combatte per il suffragio universale in Brasile. Lei faceva parte del movimento delle suffragette negli anni ’10 seguendo la tendenza iniziata con il movimento americano.

Nel 1899, dopo decenni dedicati principalmente alla musica, Chiquinha incontra João Batista Fernandes Lages, un giovane pieno di vita e talentuoso musicista.

Si innamorarono ma la differenza di età di 36 anni era troppo grande: lei 52 anni e João Batista solo 16 anni. Chiquinha lo adottò come figlio per vivere questo grande amore.

Questa decisione è stata presa per evitare scandali per i suoi figli e per la società dell’epoca al fine di non influenzare la sua brillante carriera.

Tra il 1902 ed il 1910 Chiquinha e João Batista si trasferiscono a Lisbona (Portogallo) dove ebbero modo di promuovere le sue composizioni in vari paesi europei.

All’inizio, i figli non accettarono la coppia ma presto si resero conto dell’importanza di João Batista per la vita di Chiquinha.

Dopo alcuni anni, tornarono in Brasile e non destarono alcun sospetto di vivere come marito e moglie. Chiquinha non ha mai ammesso pubblicamente la sua relazione con João Batista, scoperta solo dopo la sua morte, attraverso lettere e foto della coppia.

Chiquinha Gonzaga in 1925

Morì accanto a João Batista Fernandes, il suo migliore amico e compagno fedele, il suo grande amore, nel 1935 era il giovedì che precedette il Carnevale. Come riportato dalle cronache dell’epoca, per le strade di Rio echeggiavano e si sovrapponevano tristi inni e allegre marce di Carnevale piangendo la perdita di una donna che è stata precursora della musica per il carnevale di strada.

Chiquinha fu sepolta nel cimitero di São Francisco de Paula, nel quartiere Catumbi, a Rio de Janeiro.

Nel 1999, per la prima volta dopo la sua morte, la vita di Francisca Gonzaga viene raccontata attraverso una miniserie TV in forma di soap opera dal titolo La scelta di Francisca. Trentotto episodi, realizzati da TV Globo (Muniz e Moralles 1999), trasmessi tra gennaio e marzo 1999 in Brasile ed in Italia da Rai 3 e Rete 4 nel 2005.

Carriera

Dopo la separazione dal marito, Chiquinha vive come musicista indipendente suonando il pianoforte nei negozi di strumenti musicali di Rio de Janeiro. La necessità di adattare il suono del pianoforte al gusto popolare è la ragione della notorietà di Chiquinha Gonzaga ed essere celebrata come la prima compositrice più famosa del Brasile.

Fece tourneè in diversi paesi europei e durante il lungo soggiorno in Portogallo scrive musica per una serie di commedie portoghesi e canzoni per vari autori.

Fu la prima donna a dirigere nel suo paese in un teatro lirico ed autrice di oltre duemila lavori singoli e per ogni genere possibile. Si rifiuta categoricamente di firmare con uno pseudonimo maschile le sue opere precludendo una carriera di autore teatrale al fine di restare fedele a se stessa ed ai propri ideali.

Compone oltre 77 pièces teatrali tra cui: A Corte na Roça, Forrobodò, Maria etc. ritraendo storie di vita quotidiana e scenari locali. Raggiunge lo status di benestante grazie al numero di recite delle sue opere, la sola Forrobodò venne rappresentata in oltre 1500 spettacoli. L’operetta A Corte na Roça andò in scena il 17 gennaio 1885 al Teatro Prìncipe Imperial e fu la prima operetta scritta e diretta da una donna.

Un’altra delle innumerevoli polemiche alle quali è associato il nome di Chiquinha riguarda una festa tenutasi il 26 ottobre 1914 nel palazzo Catete, allora sede del governo a Rio de Janeiro. Era l’ultima festa del mandato del Presidente della Repubblica Hermes da Fonseca. Dopo aver ascoltato critiche sul fatto che non si sentiva mai musica popolare brasiliana nei ricevimenti ufficiali del governo, la allora First Lady Nair de Teffè decise di includere un tango di Chiquinha intitolato O Gaucho detto O Corta-jaca[2] nel programma musicale della festa suonando lei stessa la chitarra. Era la prima volta che questo tipo di musica si eseguiva in un palazzo istituzionale. Sembra che tutti si siano divertiti molto, però, nei giorni successivi, i giornali scrissero solo di questo avvenimento e fu visto come un enorme scandalo ed un attentato alla morale.

Specialmente l’opposizione del senatore Rui Barbosa non riteneva accettabile che il programma di un ricevimento ufficiale del governo, dove si trovava riunito il corpo diplomatico e l’élite carioca, avesse proposto un brano di musica così volgare che rievocava addirittura i tamburi dei negri, oltretutto presentato con tutti gli onori come se fosse una musica di Wagner. Corta-Jaca è la più bassa, la più rozza e volgare di tutte le danze selvagge, la sorella gemella del batuque, del cateretè e del samba. Non vogliamo che la coscienza di questo paese si ribelli, i nostri volti arrossiscano e la gioventù rida! Lo scandalo è entrato nella storia come “la notte del Corta-Jaca” e passa alla storia come una sorta di liberazione della musica popolare brasiliana.

Chiquinha è considerata la madre del ritmo musicale brasiliano chiamato chorinho che passerà ad essere conosciuto, dalla fine del XX secolo, come “tango brasiliano”. Insieme al suo amico compositore flautista Joaquim Antonio Silva Callado, considerato il padre del Choro, ha composto partiture traendo spunti da temi folcloristici.

Strutturalmente, il choro è una miscela di musica e danze urbane europee, con musica, danze e ritmi popolari e tradizionali brasiliani, fortemente influenzati dalla cultura africana. La fusione di stili diversi ha portato ad una musica complessa e affascinante.

Lo stile del choro si basa su forme di danze in cui la melodia è supportata da una semplice struttura metrica costante. Nella sua formazione originaria, il Choro veniva eseguito da un gruppo musicale composto da un flauto (clarinetto, sassofono o mandolino), un cavaquinho (una piccola chitarra a quattro corde) e due chitarre acustiche, con predominanza di un solista che di solito era l’unico musicista che sapeva leggere ed improvvisava dal resto dell’ensemble. Ogni strumento nell’ensemble interpreta una parte divisa in quattro parti: la melodia, l’armonia, la linea di basso e la linea ritmica. Indipendentemente dalla funzionalità di ogni strumento nell’ensemble avviene una grande spontaneità e scambi tra le voci. Le parti ritmiche o armoniche non erano quasi mai annotate pertanto la partitura del Choro includeva solo la linea melodica.

Il virtuosismo e l’improvvisazione erano caratteristiche fondanti e la fusione di stili diversi ha reso a questa musica complessa e affascinante.

Le composizioni per flauto

Da anima libera, la musica di Chiquinha rispetta l’estetica del mondo intorno a lei. Il suo lato femminile è ritratto nelle melodie aggraziate e sublimi. Le sue composizioni mescolano le conoscenze delle tecniche classiche con quelle della musica popolare.

Ha trascritto i suoni che sentiva per le strade, la danza degli schiavi e il miscuglio di danze afro-brasiliane. Ha rappresentato in forma musicale la libertà che ha dentro di sé, l’anima bramata soppressa da una società patriarcale.

Il periodo in cui lei vive la sua vita compositiva, coincide con un momento importante della storia del flauto.

È il periodo in cui si diffonde lo strumento a sistema Bohem. Esso ha una nuova meccanica, è costruito in metallo, spesso in argento, e sostituisce totalmente quello di legno a 5 chiavi con ottimi risultati di agilità nei passi acuti e virtuosi. Il nuovo flauto rappresenta la vera traduzione del carattere melodioso, sincopato e articolato della musica brasiliana.

Il flauto Boehm arriva in Brasile per mano di Mathieu Andre Reichert (1830-1880), un flautista belga che si reca nel paese nel 1859 per un concerto alla corte di Dom Pedro II diventando uno dei pilastri della scuola del flauto brasiliana, insieme a Joaquim Callado. Attraverso l’analisi delle partiture, si può ipotizzare che Callado e Chiquinha hanno effettivamente composto molti dei suoi pezzi pensando al flauto Boehm.

L’opera a stampa dei Choros di Chiquinha è stata pubblicata nel 1932 quando lei era ancora in vita. Si tratta di un gruppo di 10 composizioni per flauto raccolte sotto il titolo di Alma Brasileira.

Aguará (1932),Anga-catu-rama (1890,) Aracê o dia sai (1877), Ary filha do céu (1932), Atraente (1877), Caobimpará Mar azul (1932), Linda Morena (1919), Musiciana (1885), Psyche (1885), Sabiá da mata (1889).

Atraente per flauto e pianoforte (versione moderna)

Flauta: Rodrigo Y Castro. Piano e arranjo: Hercules Gomes

Atraente polca per flauto e gruppo choros (versione storica)

Grupo Chiquinha Gonzaga

Atraente/Corta-Jaca (versione formazione choros)

Choronas: Atraente/Corta-jaca. Formazione: Flauto/ottavino, cavaquiho, chitarra a 7 corde e percussione Instrumental Sesc Brasil

Altri brani in varie formazioni:

  • A-guitara Fado (1903) versione piccola orchestra: flauto, clarinetto, tromba, trombone, archi
  • Gaùcho/ Corta-Jaca  flauto, cavaquinho, chitarra, percussioni
Clube do Choro de São Paulo
  • Dança N°2 valse (1915) per flauto e quintetto d’archi
  • Habanera per flauto, violino, clarinetto, tromba, trombone, violoncello, contrabbasso, batteria e pianoforte.
  • Os Oito Batutas – Tango (1919) per flauto, archi e pianoforte
  • Sada – Tango (1886) per flauto, archi e pianoforte
  • Só na flauta Tango-Choro (1911) flauto, violini, cavaquinho,
  • Tango brasileiro (1898) per flauto, clarinetto, 2 violini, violoncello e contrabbasso
  • Viva o carnaval!! – polca (1886) per flauto, violino, clarinetto, violoncello e contrabbasso
  • Yo te adoro- tango (1886) per flauto, violino, clarinetto, violoncello, contrabbasso e sax alto.

Te amo per flauto e gruppo choros (versione storica)

Gruppo Chiquinha Gonzaga

Sultana per flauto e gruppo choros (versione storica)

Gruppo Chiquinha Gonzaga

Lua Branca per voce, flauto, cavaquiho, 2 chitarre (versione strumentale corinho)

Wanderley Cardoso voce

Lua Branca per voce e orchestra (versione classica)

Orquestra Sinfônica de Mulheres do Rio de Janeiro. Solista: Julia Anjos. Direttrice: Priscila Bomfim

BIBLIOGRAFIA

  • Patricia Adkins Chiti. Donne in Musica. Roma: Armando Editore, 1996;
  • Denis Almeida dos Santos. The Music and Flute of Joaquin Antonio Callado A study of Selected Compositions. (DMA thesis University of Kentucky 2015)
  • Miranda Bartira Sousa. Chiquinha Gonzaga: Musician and Activist in the Brazilian Society at 20th Century Turn in “The American Musicological Society Southwest Chapter” Fall 2015. USA:Texas State University.
  • Vilma Campitelli. Compendium Musicae Flauta, Barcellona P.G.: Smasher edizioni, 2018.
  • Aaron Cohen. International Encyclopedia of Women Composers. 2.nd ed. New York: Books & Music 1987;
  • Alana Gandra. Il creatore della prima canzone di carnevale, Chiquinha Gonzaga. https://agenciabrasil.ebc.com.br/geral/noticia/2020-02/chiquinha-gonzaga# (consultato il 18 novembre 2022).
  • Edinha Diniz. Chiquinha Gonzaga: Uma Historia de Vida. Jorge Zahar. Rio de Janeiro, 2009
  • Mariza Lira. C. Gonzaga, grande compositora popular brasileira. Rio de Janeiro, 1939;
  • Ana Paula Machado Simoes. A Pedagogical Approach to the Waltzes and Tangos for Piano by Francisca Gonzaga. (LSU Doctoral Dissertations. Thesis Louisiana State University 2018).
  • Silvano Reis. Chiquinha Gonzaga, Brazilian Musical Trailblazer. (DMA thesis Temple University Graduate Board 2019)
  • Tatiana Ribeiro. Francisca Chiquinha Gonzaga. Torino. Robin Edizioni 2015.
  • Julie Anne Sadie e Rhian  Samuel. Il Dizionario Norton/Grove di Compositori di Donne. Nuova York: W.W. Norton, 1994.
  • Lilian Maria Tonella Tüzün. Breaking of Chiquinha Gonzaga In The History Of Music: Inclusion Of The Female Creative Power in “Yedi: Journal of art, design & scienze” Issue 21Winter 2019. Turchia.Università Belle Arti Dokuz.
  • https://chiquinhagonzaga.com/wp/ (consultato il 10 ottobre 2022).
  • https://en.wikipedia.org/wiki/Chiquinha_Gonzaga (consultato il 5 novembre 2022).

  • [1] Chiquinha: diminutivo del nome Francisca
  • [2] Jaca: frutto brasiliano. Il tango fa riferimento all’atto di tagliare il frutto.

Vilma Campitelli

Website | Facebook

VILMA CAMPITELLI, flautista, nata a Lanciano (CH) ha seguito gli studi musicali presso il Conservatorio di Pescara, presso la Hochschule di Winterthur (Svizzera) e laureata in “Discipline Musicali” presso il Conservatorio di Campobasso con votaz.”110 e lode con menzione”

Vanta nel suo curriculum concerti sia da solista che in formazioni cameristiche tenendo esecuzioni in paesi Europei, Asiatici ed Americani riscuotendo unanime successo di pubblico e di critica.

Ha inciso per la Edipan (Roma), Luna Rossa Classic (Lecce), Fabrik Music (Francia), effettuato registrazioni radio-televisive per diversi programmi RAI e collaborazioni artistiche in campo teatrale.

Scelta dalla Fondazione Adkins Chiti Donne in Musica (Fiuggi-Italia), ha svolto da “studiosa-residente” il progetto europeo WIMUST finalizzato a promuovere la musica e talenti, il repertorio e le strategie per la piena attuazione della risoluzione 2009 dell’UE per le pari opportunità in ogni Stato membro. Nel 2018 interamente sotto la sua cura, è stato pubblicato il volume Compendium Musicae Flauta (ed. Smasher),la prima opera universale sul repertorio flautistico scritto da compositrici. Ha inoltre pubblicato articoli su biografie di compositrici e ricerche in campo della musica esperienziale.

Attualmente è docente di flauto presso il Conservatorio “U. Giordano” di Musica di Foggia, sez. di Rodi Garganico, Italia.